L’impianto che riveste un alto grado di innovazione è progettato per riciclare grafite di scarto derivante dalla lavorazione di smaltimento di batterie alcaline ed al litio, ed altri rifiuti industriali, grafite che fino ad oggi, invece, viene destinata allo smaltimento finale attraverso termodistruzione.
Si tratta quindi di un approccio di gestione di “rifiuti industriali” con un’ottica completamente innovativa rispetto ad un processo precedente consolidato (termodistruzione).
La grafite è stata classificata dall’UE come Critical Raw Material (CRM) e la possibilità di ricavarla da materiali di scarto rientra nelle politiche sensibili della stessa Comunità Europea ovvero all’auspicata “transizione energetica” si basa su forniture sicure di materie prime per la diffusione su larga scala di tecnologie a basse emissioni di carbonio.