L’impianto è caratterizzato da applicazioni tecnologiche oltre lo stato dell’arte e gli impianti tradizionali disponibili sul mercato. Infatti, attualmente la maggioranza degli impianti funzionanti triturano i moduli fotovoltaici e recuperano una bassissima quantità di materiali.
La triturazione (o frammentazione) dei moduli fotovoltaici e la separazione dei materiali può essere effettuata, nella maggior parte dei casi, da impianti esistenti di riciclaggio e smaltimento dei rifiuti.
La tecnologia alla base dell’impianto permette di separare il 100% dei materiali che compongono i pannelli fotovoltaici con celle in Silicio cristallino (90% dei moduli installati a livello globale), tra cui alluminio, vetro, silicio, rame e plastiche.
La prima fase prevede la rimozione delle cornici e della scatola di giunzione tramite un macchinario chiamato scardinatore; poi si taglia il pannello in due parti, per diminuire il consumo energetico nella fase successiva, e da qui si passa alla delaminazione del vetro, un processo che consente di separare e asportare il vetro senza contaminarlo con altri elementi e consentendone dunque un recupero totale (il che porta a un riciclaggio più efficiente e redditizio).
Infine, ciò che resta del pannello viene triturato, e i materiali che lo compongono (rame, polvere di silicio e plastiche) vengono divisi in tre contenitori. Le materie prime seconde così ottenute trovano nuova vita in diversi settori.
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